COMUNICATO STAMPA 01_23
La sanità cattolica converge e reclama il suo ruolo di servizio pubblico
«Concretizzare i principi di universalità, equità e uguaglianza che contraddistinguono il Servizio Sanitario Nazionale». Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, in collegamento con l’Istituto Serafico di Assisi, è intervenuto aprendo i lavori della prima Assemblea di indirizzo della Fondazione Samaritanus, nata dalla collaborazione tra Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari) e Uneba (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale) con l’obiettivo di trovare un punto di convergenza tra le realtà sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali cattoliche e di ispirazione cristiana. Il Ministro ha poi fatto riferimento all’importanza della presenza di realtà quali Aris e Uneba, da sempre al fianco della sanità pubblica che «anche durante l’emergenza sanitaria hanno messo a disposizione le proprie strutture, concretizzando quei principi di mutualità e di reciprocità che le ispirano. In questa prospettiva – ha aggiunto – è importante continuare a collaborare, con il comune obiettivo di assicurare piena universalità delle cure». Dello stesso avviso anche Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria che, intervenendo al dibattito, ha sottolineato l’importanza di assicurare a tutti i cittadini i percorsi di cura più appropriati e «il gioco di squadra da fare, per assicurare specialmente ai più fragili le cure indispensabili». Anche Massimo D’Angelo, direttore della Sanità Regionale Umbra, è intervenuto all’incontro ribadendo che «non esiste una vera e propria distinzione tra sanità pubblica e privata: esiste solo il bene per la collettività e per il paziente».
Dello stesso tenore anche le parole di monsignor Domenico Sorrentino – vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno – pronunciate di fronte alla tomba di San Francesco, luogo in cui lo stesso Papa Francesco, nell’ottobre 2020, firmò l’enciclica ‘Fratelli tutti’ dalla quale prende il nome la stessa Fondazione Samaritanus. «La sanità italiana – ha spiegato il monsignore – deve essere fondata sul principio di equità. Equità nei confronti del cittadino che ha il diritto di poter accedere alle cure di cui ha bisogno ed equità nei confronti di chi si prende cura di lui, sia esso soggetto di diritto pubblico o soggetto di diritto privato accreditato». Don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana, ha poi commentato il messaggio del Pontefice, emanato in occasione della prossima Giornata mondiale del malato, che ha riaffermato l’importanza delle istituzioni sanitarie cattoliche e il loro impegno nel custodire e curare le persone.
Nel corso del dibattito sono intervenuti anche il prof. Enrico Bollero, neo presidente della Fondazione Samaritanus, p. Virginio Bebber, presidente di Aris e Franco Massi, Presidente di Uneba, che hanno ribadito la propria volontà di varare nuovi progetti comuni. Tra questi affrontare l’emergenza costituita dalla mancanza di personale infermieristico nelle corsie ospedaliere; secondo i recenti dati resi noti Fnopi, in Italia mancano circa 65mila infermieri. I corsi universitari per le professioni sanitarie sono divenuti meno attraenti e ancora a numero chiuso. Dunque uno dei primi passi della neonata Fondazione sarà il Progetto Samaritanus Care, che ha come obiettivo la chiamata a livello internazionale di infermieri laureati provenienti dalle università cattoliche sparse nel mondo.
Materiale allegato a questo link>:
 Intervento del Ministro Orazio Schillaci
 Foto dell’evento
Per ulteriori info: www.fondazionesamaritanus.org e recapiti in calce.

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